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Beware of children - MAXXI A[R]T WORK
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Beware of children

Fate attenzione ai ragazzi e ai loro genitori

 

Siamo in una scuola di un sobborgo norvegese e un evento inaspettato sconvolge tutti. Lykke, figlia adolescente di un membro del partito laburista, colpisce mortalmente Jamie suo compagno, nonché figlio di un esponente politico di destra.

Da qui tutto ha inizio: è stato un incidente o Lykke ha ucciso Jamie di proposito?

C’è un movente?

Di chi è la colpa?

 

La locandina del film

Qualunque film hollywoodiano avrebbe fatto di questa storia un thriller-poliziesco, pieno di indagini, suspense e colpi di scena.

Il norvegese Dag Johan Haugerud invece fa ben altro; non ci fa neanche assistere al momento in cui Jamie viene ferito, lo scopo del film non è trovare il colpevole, ma è quello di analizzare la mente umana e ci è permesso di farlo attraverso una finestra (il film) che si affaccia sulla quotidianità di ogni personaggio stravolta dalla morte del ragazzo.

Come reagisce la mente umana a una situazione così grave ed inaspettata? Ovviamente ognuno reagisce come può, in base ai propri ruoli e alle proprie possibilità e “Barn”(titolo originale del film) ce ne dà la dimostrazione.

 

Per esempio Liv (Henriette Steenstrup), la preside della scuola, è il personaggio con più responsabilità di tutti anche se è quello che se ne prende di meno; non avendo assistito in prima persona al delitto, la preside vuole mantenere l’imparzialità e tende a minimizzare l’accaduto anche se poi, raccogliendo sempre più informazioni, cerca di fare “la cosa giusta “.

 

Il tutto è reso più estenuante dalla relazione segreta tra lei (che proviene da una famiglia progressista) e Per Erik, padre di Jamie, il quale riesce a renderla felice nonostante gli ideali completamente opposti.

La donna ha sete di verità, vorrebbe poter dire con precisione cosa è successo nella sua scuola e vorrebbe anche riuscire a confessare alla sua famiglia della relazione con Per Erik (Thornbjørn Harr); nello stesso tempo però rimarrebbe nell’ombra per sempre, vorrebbe sparire, senza occuparsi e preoccuparsi di tutto ciò che le succede intorno.

 

Un altro personaggio, non particolarmente coraggioso, è Anders, fratello di Liv e insegnante della stessa scuola, il quale  non rivelando alla sorella o ad altri il fatto di non essere stato presente al momento del delitto, avvenuto proprio quando era il suo turno di guardia sui bambini. Per concludere Anders non riesce a vivere serenamente la relazione con il suo compagno. E ancora, i genitori di Lykke si interrogano sulle proprie colpe riguardo a quanto accaduto mentre Per Erik è infuriato con loro per non essere stato contattato neanche per le scuse.

Infine c’è Lykke, da cui è iniziato tutto, la quale ancora così giovane non riesce a comprendere del tutto la gravità delle sue azioni.

Una scena del film

 

Da queste brevi analisi dei personaggi principali vediamo come i temi siano vari e differenti: il tema della responsabilità è quello più evidente, quando si parla di ammettere le proprie colpe l’uomo è codardo e vigliacco, però c’è anche il tema della difficoltà delle relazioni tra genitori e figli, tra amanti, tra famiglie, tra professore e studente – infatti Anders ha vari colloqui con Lykke per aiutarla a comprendere ciò che aveva fatto, anche se lei rimane impassibile e acquisisce quasi una certa ambiguità.

 

Infine c’è anche una forte critica al sistema educativo norvegese: lo stesso giorno della commemorazione per il compagno scomparso, l’istituto si trasforma in un set pubblicitario (come accordato mesi prima) per raccogliere fondi scolastici, a riprova del fatto che la scuola ha forse perso il ruolo di luogo in cui trasmettere valori per la vita e si è trasformata ormai in una fredda azienda.

 

Il film quindi ruota intorno a temi molto importanti, ma tutti servono ad arrivare alla verità, sia alla verità relativa all’incidente tra i ragazzi sia alla verità di se stessi, ogni personaggio cerca la propria strada, la propria verità.

 

Se si va a vedere questo film convinti di vedere un giallo, la durata di quasi tre ore rischia di provare lo spettatore, ma se si cerca di comprendere il vero intento del regista allora la durata è giustificata.

Conoscere la filmografia nord europea sicuramente facilita la comprensione di “Barn”, ma senza dubbio il lavoro di Haigerud è notevole, le caratterizzazioni dei personaggi sono credibili, profonde, non esagerate ma perfettamente bilanciate tra loro ed è forse questo il motivo per cui il film ha vinto nove Amanda Awards (gli Oscar norvegesi).

 

di Elisa Ciminelli 

 

Titolo: “Beware of children”

Regista: Dag Johan Haugerud

Interpreti principali: Henriette Steenstrup, Thornbjørn Harr, Jan Gunnar Røise, Adam Pålasson, Ella Øverbye

Genere: Drammatico

Museo MAXXI
Federico Borzelli

Marketing territoriale e Formazione per il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.