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ISIA Roma Design per MAXXI A[R]T WORK - MAXXI A[R]T WORK
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ISIA Roma Design per MAXXI A[R]T WORK

Strategie formative e allestimento digitale per un PCTO migliore

 

Tutto ha inizio tra presentazioni e nuovi volti virtuali. È lunedì mattina, noi del team ISIA Roma Design seguiamo il webinar del PCTO del MAXXI.

I tutor del museo presentano agli studenti la mostra Amazônia di Sebastião Salgado ed è da qui che ha inizio il nostro laboratorio. Nell’accostare il carattere drammatico di Salgado a quello di Michelangelo, i docenti del webinar instillano in noi quell’idea che in seguito risponderà al secondo brief di progetto.

Ma facciamo un passo indietro.

 

Webinar di MAXXI A[R]T WORK

Dal 17 al 21 Gennaio 2022 ISIA Roma Design ha collaborato con il PCTO MAXXI A[R]T WORK per dare vita ad uno dei workshop della quarta edizione della Roma Design Experience. ISIA Roma Design è un’istituzione universitaria di Alta Formazione nel campo del design, appartenente al MUR-Ministero dell’Università e della Ricerca.

Il format Roma Design Experience prevede una settimana di workshop in cui studenti, docenti, designer professionisti e consulenti esterni specializzati affrontano un brief di progetto proposto da istituzioni ed enti, pubblici o privati, di rilievo nazionale e internazionale.

 

L’obiettivo del workshop “Strategie formative e allestimento digitale” mirava alla definizione di concept di attività formative e alla progettazione di concept per nuove forme di narrazione digitale da realizzare all’interno dei programmi PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) del MAXXI. Il workshop si è svolto in cinque giorni con un gruppo di lavoro composto da studenti di ISIA Roma provenienti da diversi anni di corso, dal primo anno del triennio al secondo anno del biennio magistrale: questa eterogeneità ha messo insieme diverse sensibilità e diverse competenze tecniche e progettuali.

 

La sfida che ha lanciato il workshop agli aspiranti progettisti ed ex-adolescenti, è stata quella di immaginare strade alternative per tracciare l’esperienza MAXXI A[R]T WORK, guardandola prima di tutto con gli occhi degli studenti ai quali è rivolta.

 

Prima di cominciare a progettare, ci è stato chiesto di comprendere la forma e la sostanza dei PCTO offerti dal MAXXI, cioè ascoltare ed osservare un’esperienza in corso. Seguire il webinar dedicato a Salgado ci ha permesso di ascoltare gli alunni della Scuola superiore, capirne il ruolo nel percorso laboratoriale e formativo, intuirne le aspettative, le potenzialità e rilevare quelle che loro hanno indicato come criticità. 

 

Tornati al tavolo di lavoro digitale (l’esperienza si è svolta quasi interamente in didattica a distanza, eccetto che la presentazione finale), i tutor ci hanno illustrato i due brief di progetto e abbiamo dato il via ad una fase di analisi collettiva del contesto d’uso e degli attori coinvolti nel processo.

 

Abbiamo creato una mappa degli attori del progetto, in cui si va a identificare l’utente destinatario principale del servizio, nel nostro caso lo studente della scuola superiore, e a posizionare le altre organizzazioni coinvolte nell’intero ciclo di vita del servizio.

Parallelamente è stata creata una mappa dell’ecosistema per tracciare i collegamenti tra gli elementi ed evidenziare le diverse relazioni tra di essi. In questo modo sono emersi i punti critici del sistema e quindi i nodi problematici su cui abbiamo lavorato per migliorare il servizio. Alla fine del secondo giorno, al termine di questa fase di ricerca e analisi, ci siamo suddivisi in due gruppi in base agli interessi e alle competenze, poi abbiamo iniziato a progettare.

Mappa dell’ecosistema di MAXXI A[R]T WORK

 

L’output è consistito in un’identità visiva, un sistema composto da colori, simboli e pattern codificati per rappresentare le professioni e visualizzare le “intelligenze multiple” che sottendono ad ogni professionalità. Trovare un format grafico per rappresentare l’identità professionale di un individuo non è così scontato, ogni percorso è frutto di scelte e peculiarità differenti, noi ci abbiamo provato con diverse proposte. Sviluppando ulteriormente il concept sarebbe possibile creare delle infografiche e delle schede professionista e/o professione che descrivano e mettano in relazione la figura con l’ecosistema museo.

 

Infografiche

 

 

Tutto ciò potrebbe essere utile agli studenti per capire meglio il ruolo delle varie figure professionali e approfondire quella che più rispecchia il proprio carattere e le proprie inclinazioni. Dal punto di vista metodologico e procedurale abbiamo estratto le informazioni esistenti dal blog del MAXXI ART WORK, organizzando le informazioni secondo due temi: tipologia di professione e ambito professionale.

 

Il secondo brief “L’opera oltre l’opera” puntava ad offrire dei format in realtà aumentata con cui “estendere” le opere del museo. La scarsità di reference sulla Realtà aumentata nei contesti di relazione tra scuole e musei ha evidenziato quanto il programma del MAXXI fosse ambizioso. Da alcuni casi studio in ambito artistico, è emersa la volontà di ampliare il “discorso” avviato dall’opera, rendendo visibile ciò che non c’è più o che non c’è mai stato.

 

La sfida per il team impegnato a sviluppare attività basate sulla Realtà aumentata è consistita nel concepire soluzioni interattive che potessero essere realizzate facilmente da studenti dei licei e degli istituti tecnici e professionali. In particolare non era possibile presupporre delle competenze grafiche e tecnologiche quindi occorreva individuare delle soluzioni semplici, realizzabili con una fase di formazione breve e focalizzata sugli strumenti e sul risultato da ottenere.

Abbiamo quindi deciso di utilizzare gli strumenti della progettazione, nello specifico di trasformare gli studenti del PCTO in designer e farli lavorare a moodboard digitali: scelta un’opera dal catalogo permanente del MAXXI, dovranno approfondire le intenzioni dell’autore, la relazione con la sua produzione, le connessioni con il contesto culturale per creare una moodboard digitale da mostrare in realtà aumentata ed espandere così l’opera fisica.

 

La moodboard è uno strumento personale, che cattura le suggestioni dettate dalla propria sensibilità e dal proprio punto di vista.

 

È qui che Michelangelo incontra Salgado.

Moodboard dedicato a Sternenfall di Kiefer

Il laboratorio, declinato secondo questa logica, costituisce anche un ottimo esercizio in vista dell’esame di maturità: lo studente andrà ad individuare connessioni rilevanti tra gli argomenti affrontati durante gli anni e tra le diverse materie.

 

Per realizzare i prototipi in realtà aumentata abbiamo utilizzato il software aryel.io che consente di realizzare esperienze AR visionabili dal browser del telefono, senza la necessità di scaricare un’APP dedicata.

 

Solo il confronto con il tutor del progetto, Federico Borzelli, ci ha permesso di comprendere l’importanza e le dinamiche dei PCTO. Grazie alla sua passione e dedizione abbiamo compreso quali delle nostre proposte potessero diventare degli strumenti operativi utili ai laboratori dell’A[R]T WORK.

 

MAXXI A[R]TWORK è il punto di partenza per conoscere il “dietro le quinte” del museo, lo è stato anche per noi.

Ringraziamo ISIA Roma Design e il MAXXI per l’opportunità che si è concretizzata.

 

 

N.B. L’intero workshop è stato svolto in DaD, Didattica a Distanza. Collaborare online su una piattaforma di condivisione dello spazio di lavoro permette di avere dei riscontri immediati, ma l’essere presenti fisicamente in un luogo può dare vita a connessioni emozionali che vanno ad arricchire il progetto.

 

 

 

«Il ruolo del designer è davvero importante, soprattutto in ambienti museali, in quanto può riuscire a mettere in chiaro e far risaltare problematiche e riflessioni […]»

Federica Tumminello

 

« Nonostante i limiti alla socialità imposti dalla didattica a distanza, che hanno reso più lente e ostiche le attività di brainstorming o di lavoro di gruppo, quest’esperienza ci ha comunque regalato la possibilità di condividere abilità e saperi, di scambiare reciprocamente insegnamenti e di formare nuove connessioni interpersonali. »

Michela Sadnich

 

« […] comprendere le modalità per far sì che le persone si interessino al mondo dei beni culturali, considerando quest’ultimo come un iter in continua espansione, movimento e rivoluzione, una piattaforma di conoscenze, in grado di sviluppare nuove modalità all’avanguardia per dare forma alle idee. »

Sofia Amici

 

« Ritengo che l’eterogeneità di un gruppo sia molto importante, poiché favorisce la promozione dell’apprendimento sociale, ovvero la possibilità d’imparare gli uni dagli altri. »

Valentina Segnalini

 

« La stretta collaborazione con studenti di anni differenti e la formazione interdisciplinare dei partecipanti rende unico e originale il prodotto finale. »

Vivaldo Lleshi

« […] se le opere sono narrazioni, non è forse giusto coinvolgere il teatro? Dunque perché non immaginare sculture immerse in scenografie da sogno oppure costumi spettacolari ispirati agli scatti di grandi fotografi. Un’installazione può essere la scintilla con cui comporre un brano o una coreografia. Infine occorrerebbe la voce narrante di un attore o di un doppiatore per completare questo “palcoscenico museale”. »

Costanza Veroi

 

Articolo scritto a 16 mani dal team ISIA Roma WS6 composto da

Costanza Veroi, Federica Tumminello, Michela Sadnich, Sofia Amici, Valentina Segnalini, Vivaldo Lleshi, Aureliano Capri e Antonello Lipori

 

Altri studenti e studentesse partecipanti al workshop

Agnese Prieto, Cecilia Minasi, Chiara Panei, Danilo Frezzotti, Eleonora Caporali, Matilda Pacanowski, Valeria Fusco

 

Responsabile ente

Federico Borzelli

 

Project Manager

Antonello Lipori

 

Tutor di progetto

Aureliano Capri, Serena Rizzo, Alessandro Rocca

Museo MAXXI
Federico Borzelli

Marketing territoriale e Formazione per il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.