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L'arte esce dal museo - MAXXI A[R]T WORK
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L’arte esce dal museo

Sofia Barbato, Carolina Bonuccelli, Livia De Santis, Rebecca Dotti, Emma Piattelli
e Alessandra Traini del Liceo classico Luciano Manara di Roma raccontano, di loro pugno, l’esperienza di MAXXI A[R]T WORK che, per questa edizione, ha significato indagare l’ambito artistico delle performance e delle istallazioni.

 

Questi sono linguaggi molto frequentati dagli artisti del XX e del XXI secolo, di autori che raramente vengono studiati durante le lezioni di storia dell’Arte anche perché l’arte contemporanea difficilmente rientra nei programmi didattici delle Scuole secondarie di secondo grado.

Grazie al PCTO del MAXXI invece si possono scoprire le più recenti produzioni di artisti italiani e stranieri che hanno esposto al Museo nazionale delle arti del XXI secolo e non solo.

 

Marinella Senatore, “The School of Narrative Dance, Roma”. MAXXI

Dopo aver studiato alcune opere, prese a titolo esemplificativo, è stato chiesto agli studenti del Liceo Manara di ideare una mostra di sole istallazioni, proponendo una valida tesi curatoriale, selezionando una location particolarmente idonea e quindi ipotizzando un allestimento coerente e suggestivo.

 

 

 

 

Il “DNA del Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto. Parco Archeologico di Scolacium (Catanzaro)

Se vi trovaste di fronte “Il Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto vi potreste chiedere che cosa ci fa una distesa di tappi di bottiglia disposti ad arte sulla Piazza Alighiero Boetti del MAXXI?

Noi l’abbiamo scoperto e capito grazie a MAXXI A[R]T WORK.

Grazie al PCTO del museo siamo state catapultate nel mondo dell’Arte contemporanea, abbiamo compreso le sue mille sfaccettature, ci siamo fatte coinvolgere  a 360° ma soprattutto abbiamo capito il perché una mostra può essere allestita anche al di fuori di un museo!

 

Durante il nostro Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento siamo state affiancate e guidate dai tutor di MAXXI A[R]T WORK e da un affiatato gruppo di studentesse del corso di laurea di Didattica Museale de La Sapienza (della docente Irene Baldriga) ed grazie a Margherita Perugini che abbiamo  scoperto e compreso opere per noi totalmente nuove.

Dopodiché abbiamo potuto approfondire il complesso lavoro che c’è dietro una mostra, ambito lavorativo del tutto sconosciuto e tutt’altro che banale.

 

Vedovamazzei, “Afterlove”. MAXXI

 

Le lezioni, se così vogliamo chiamarle, si sono fatte giorno dopo giorno sempre più coinvolgenti e colme di immagini, che si sono rivelate utili per aiutare chi, come noi, è meno esperto di arte contemporanea.

Abbiamo poi compreso tutte le varie problematiche che si possono andare a creare quando si progetta una mostra.

 

 

Il lavoro che ci è stato assegnato era proprio di creare, partendo da un’installazione di nostro gusto, un’intera mostra.

Abbiamo individuato una tesi curatoriale incentrata sull’allestimento di opere che dialogassero con la natura, con il paesaggio.

Dopo una lunga ricerca abbiamo individuato il Bosco in città di Milano, luogo ideale per allestire opere di Michelangelo Pistoletto e non solo.

La nostra mostra ideale si intitola “Arte in trincea“.

 

Il nostro gruppo di lavoro era formato da studentesse di classi diverse ma, pur essendo perfette sconosciute, abbiamo lavorato insieme, e insieme abbiamo immaginato un progetto di mostra che riuscisse a rappresentare a pieno noi, e il messaggio che volevamo trasmettere.

 

Lavorare in gruppo, vuol dire anche riuscire a instaurare un feeling tra i partecipanti e sfruttarlo al massimo per arrivare al risultato finale.

Ci siamo avvalsi della consulenza delle studentesse della Sapienza che ci hanno aiutato a strutturare un progetto con potenzialità concrete, che potesse effettivamente essere realizzato.

 

Il processo formativo a cui siamo andati incontro durante questa settimana è stato intenso e suggestivo.

Essendo abituati a entrare in contatto con l’arte prevalentemente all’interno dei musei, abbiamo trovato estremamente interessante scoprire quanto cambi l’impatto con il pubblico quando le opere vengono portate all’esterno, all’aria aperta.

Gaetano Pesce, “Up 5&6”. MAXXI

E non solo, anche scoprire la mole di lavoro che c’è dietro ad un allestimento espositivo è impressionante: nulla viene lasciato al caso, ogni dettaglio, che sia visivo, sonoro o tattile è lì per un motivo.

 

Ogni scelta è fondamentale per valorizzare il messaggio dell’artista con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico, senza il quale, l’opera perderebbe di senso.

Questa settimana siamo entrate nel vivo della creazione di una mostra, e grazie a coloro che ci hanno guidate abbiamo avuto l’opportunità di metterci nei panni di veri curatori di un’esposizione.

 

Attraverso il dialogo e il confronto avuti con i tutor dell’alternanza, durante la mattina, e il nostro lavoro nel pomeriggio, siamo state in grado di ragionare sul nostro progetto di allestimento, sebbene immaginario.

 

Mario Brunello, “Arte Sella”. Valsugana

 

In questi soli cinque giorni abbiamo imparato a lavorare in gruppo, a confrontarci e ad organizzare un progetto con persone conosciute durante il PCTO ma con le quali abbiamo scoperto di avere molte cose in comune. Abbiamo dato il via libera alla nostra creatività e alla nostra personalità, applicando tutte le informazioni che ci sono state insegnate durante questa full immersion. È stato interessante e molto divertente. Per Carolina Bonuccelli è stato particolarmente interessante perché ha avuto modo di sperimentare in prima persona il lavoro dei suoi sogni e ne è entusiasta.

 

 

Per concludere possiamo solo dire che siamo state accompagnate da persone speciali che hanno saputo guidarci in questo percorso nuovo e complicato, creando un meraviglioso gruppo di lavoro.

Museo MAXXI
Federico Borzelli

Marketing territoriale e Formazione per il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.