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Un nemico del popolo secondo noi - MAXXI A[R]T WORK
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Un nemico del popolo secondo noi

Con la IV M e la IVP del Liceo linguistico Eugenio Montale siamo andati a vedere lo spettacolo

Un nemico del popolo” di Massimo Popolizio.

Il dramma scritto nel 1882 da Henrik Ibsen, messo in scena al Teatro Argentina di Roma, è stato poi recensito dagli studenti.

 

Lo spettacolo è ricco di spunti e rimandi all’attualità e nelle recensioni scritte dai ragazzi si percepisce evidentemente tutto questo.

 

Con solo tre parole, “corruzione, inganno, disparità”, Alessia Bruognolo, Claudio Gardini, Verdiana Minnucci, Chiara Aldi e Robert Facciolo definiscono quanto, prima Ibsen e poi Popolizio, portano in scena dopodiché Lorenzo Serranti arriva subito al punto con la domanda “può uno spettacolo scritto nel 1882 risultare ancora oggi estremamente autentico e attuale?”

Confermano Isabella Piccolini, Marianna Grieco, Lorenzo Serrantis e Beatrice Balzano quando dicono che “oggigiorno la tematica dell’inquinamento ambientale viene affrontato in moltissimi campi, uno di questi è il teatro”.

 

Un nemico del popolo. Foto di scena

Sara Lattaro riesce in poche righe a sintetizzare quanto Ibsen racconta nel suo più noto dramma, quando scrive “l’elemento scatenante che sconvolge la vita del Dottor Tomas Stockmann è la scoperta di un agente contaminante nelle acque termali. Cercando di divulgare questa notizia incontra l’opposizione del sindaco, suo fratello, in quanto le terme rappresentano la maggior fonte di guadagno della città”.

E tutto questo “genera una reazione a catena che porta a un chiasmo di valori, ideali e princìpi” e “corruzione, inganno, disparità” appunto vanno di pari passo come giustamente hanno già detto Alessia Bruognolo, Claudio Gardini, Verdiana Minnucci, Chiara Aldi e Robert Facciolo.

 

Sempre Serena Lattaro aggiunge “una lotta tra bene e male, tra minoranza e maggioranza, ma da che parte sta la ragione?” tant’è che Isabella Piccolini, Marianna Grieco, Lorenzo Serrantis, Beatrice Balzano chiudono il cerchio evidenziando che “Stockmann in un poco tempo si trova a perdere il consenso di tutti e a lottare da solo per far prevalere la verità”.

 

Sempre Lorenzo Serranti dice” Manipolata da una politica corrotta, la cittadinanza si scaglia contro il medico, boicottando una ricerca che sarebbe stata da elogiare e da approfondire ma chi dice la verità è destinato a rimanere solo perché considerato pericoloso dalla maggioranza”.

“L’uomo più forte del mondo è quello che è più solo” dice Ibsen e nessuno degli studenti si è sentito di contraddirlo.

 

“Ciò a cui si aspira nella società moderna è l’uniformità;  internet e la televisione occupano un ruolo di controllo in questo senso. In sostanza, l’opera di Ibsen è chiara, attuale e scorrevole; “Un nemico del popolo” offre preziosi spunti per comprendere il mondo in cui viviamo” sottolinea Lorenzo Sarranti.

 

Rispetto all’originale ambientazione e al periodo storico indicate da Ibsen, Popolizio “cambiando la sceneggiatura si porta “Un nemico del popolo” nella società americana del XX secolo (questa indispensabile informazione viene data da Alessia Magnone, Caterina Cardinali, Flavia Pagliarulo e Valeria Dappelo).

 

Ci siamo soffermati anche sull’allestimento dello spettacolo che risulta “interessante per l’utilizzo dei filmati proiettati sullo schermo, sopra al palco, grazie ai quali il regista presenta i concetti chiave della vicenda” ma oltre ai video e alla bella scenografia è sempre Lorenzo Serranti a sottolineare che il testo e la recitazione dei bravi attori offrono un quadro dettagliato anche a chi non può seguire lo spettacolo con la vista.

 

 

 

Museo MAXXI
Federico Borzelli

Marketing territoriale e Formazione per il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.