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La guerra messa in scena da Hofesh Shechter - MAXXI A[R]T WORK
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La guerra messa in scena da Hofesh Shechter

Atmosfere crepuscolari e musiche marziali, coreografie trascinanti e scenografie mobili fanno di Grand Finale uno spettacolo sensazionale.

 

Lo spettacolo “Grand Finale” del coreografo israeliano Hofesh Shechter si è tenuto a Roma (17-19 ottobre 2018), al Teatro Olimpico, in collaborazione con la Fondazione Romaeuropa, organizzatrice dell’omonimo festival.

Da subito si capisce che non è uno spettacolo come gli altri.

 

La sala è caratterizzata dalla presenza di una nebbia che rende l’atmosfera mistica, quasi irreale. Lo spettacolo, va detto, è molto complicato da comprendere, nonostante nel programma di sala il coreografo indichi il tema della guerra come fonte di ispirazione.

 

I ballerini si muovono con coreografie apparentemente casuali, simili ai movimenti di animali in branco e la stessa trama è difficile da comprendere. Se ci si concentra pero sulle sensazioni, si percepisce un’energia trasmessa dallo spettacolo, dalla danza dei ballerini e dalle potenti musiche composte da Nell Catchpole e Yaron Engler, che trascinano lo spettatore nello spettacolo nel suo complesso, quasi “ipnotizzandolo”.

Molto di questo è dovuto anche alla bravura eccezionale dei ballerini, trasportati dal ballo e dalla musica in quello che sembra uno stato di trans, ma che in realtà, è dovuto alla loro straordinaria interpretazione.

 

Lo spettacolo offre un modo diverso di vedere la danza contemporanea, trasmettendo sensazioni forti, anche se si può essere scettici e dubbiosi di fronte alla particolarità del progetto.

 

Alessandro Marano (Liceo Scientifico Statale Louis Pasteur di Roma)

Museo MAXXI
Federico Borzelli

Marketing territoriale e Formazione per il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.