Il valore della testimonianza – Lezione 4
Il film documentario si rivolge direttamente allo spettatore.
Mentre tradizionalmente, al cinema, gli attori, che incarnano dei personaggi, fanno finta di non sapere che noi li stiamo guardando, il film documentario, in qualche modo, sa bene che noi ci siamo.
Per questa ragione una delle figure fondamentali del documentario è la testimonianza: una persona intervistata che ci parla senza mediazioni di ciò che il documentario affronta.
E’ un tratto così importante che si trova in molti film che fanno parte di Extra Doc.
Può essere la protagonista di cui il film ricostruisce la biografia (come la pittrice di Entierro, (il trailer), può essere l’autore stesso che studia e analizza un genere cinematografico (come in Boia, maschere e segreti: l’horror italiano degli anni ’60, (l’intervista alla troupe) ), può essere un attore che ci guida nel mondo e nella vita della biografia che il documentario intende esplorare (come Sabrina Impacciatore in Alberto Sordi: un italiano come noi , (qui il trailer ).
In ogni caso, le cosiddette “teste parlanti” (dall’inglese “talking heads”) che riempiono le inquadrature, oppure sono sostituite da una voce fuori campo che accompagna l’intero documentario, sono un tratto specifico, una forma audio/video caratteristica e sotto certi aspetti indispensabile del genere documentario.
In fondo, il pensiero inconfessabile del film documentario è proprio questo: smettere di essere solo un film e diventare una persona vera e propria capace di possedere un’anima – visto che possiede una voce.
(guarda come un maestro contemporaneo del documentario, Werner Herzog, usa la sua stessa voce per raccontare l’incredibile storia di Grizzly Man (qui il trailer).
Link del contributo video
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Iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da MiBACT e MIUR