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L'amore immortalato, tra passione e arte - MAXXI A[R]T WORK
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L’amore immortalato, tra passione e arte

Gianfranco Fortuna ci ha insegnato i segreti della fotografia e da lui abbiamo imparato la Regola dei terzi e tanti altri segreti, utili per riuscire a dare, ad uno scatto, quel tocco in più.

 

Guidati da lui abbiamo realizzato un reportage all’interno del museo. Un selezione testimonia il nostro lavoro.

 

Foto di Sara R.

 

Finito il laboratorio abbiamo rivolto un pò di domande al nostro maestro perchè non è da tutti riuscire a raccontare i sentimenti con uno scatto fotografico, eppure Gianfranco Fortuna, con passione e coraggio, immortala coppie che sprizzano amore da tutti i pori.

 

Foto di Carola C.

 

Siamo cinque studentesse del Liceo Immanuel Kant, appassionate di fotografia, e vogliamo condividere con tutti i nostri lettori l’esperienza di una persona che ha dimostrato di avere molto coraggio e ambizione oltre ad un eccezionale talento.

 

 

 

Gianfranco Fortuna è un fotografo e videomaker italiano, che abbiamo avuto l’occasione di incontrare ed intervistare grazie al progetto di alternanza scuola lavoro MAXXI A[R]T WORK.

 

 

Foto di Luca G.

 

Come si è avvicinato alla fotografia e quando ha capito che sarebbe diventato il suo lavoro?

G.F. – Quando ero piccolo seguivo sempre mio nonno e mio padre, due grandi appassionati di fotografia, di quelli che scattavano tre quattro rullini per ogni festa di compleanno, gita o cerimonia.
Poi verso i sette anni ho preso in mano la Olympus Om10 di mio padre ed è stato amore.

Ho sempre scattato foto fin da piccolo e non credo proprio di poterne fare a meno, è un esigenza fisica e mentale, restituire visivamente quello che vedo e percepisco.
Di professione in realtà sono un filmaker.

Ho studiato cinema ma la fotografia non è altro che un frame quindi direi che è sempre stata lì.

Gianfranco Fortuna

 

Abbiamo notato che il tema ricorrente nelle sue foto sono le persone.

In base a cosa le sceglie?
G.F. – In realtà è cosa molto recente.
Sono sempre rimasto affascinato dalla natura e dalle architetture.

Ho sempre seguito linee e colori un po’ ovunque.
Poi quattro anni fa sono rimasto a New York per un po’ di mesi e ho scoperto che la cosa che mi tratteneva dal fotografare le persone, era solo la timidezza.
Ho affrontato la cosa e si è aperto un mondo.

Dal quel viaggio non ho provato più noia nella mia vita, adesso anche quando sono a lavoro o a prendere un caffè al bar, osservo.

Le persone sono un soggetto anzi il soggetto per eccellenza. Ed è un esercizio visivo pazzesco.

 

Qual è la cosa che trova più difficile fotografando e quello che la gratifica di più?
G.F. – 
Fotografando per pura passione non trovo grandi difficoltà, diciamo che le difficoltà magari possono essere tecniche.
A volte vorresti un grandangolo ma sei in giro con un 35mm, ma il digitale ti aiuta molto, forse troppo.
Puoi trasformare la tua visione così tante volte che può succedere che dimentichi cosa volevi trasmettere veramente. Ed è proprio quello che ti gratifica, trasmettere qualcosa.

 

 

Foto di G. Fortuna

Per le sue foto si ispira a qualche fotografo in particolare?

Robert Doisseau, Alfred Eisenstead lo hanno toccato in qualche modo?

G.F. – Sicuramente ho seguito tutti i grandi maestri da vicino ma quasi sempre soprattutto questo ultimo periodo mi lascio ispirare da quello che vedo attraverso i social.

Spesso ci sfuggono ma è pieno di “maestri sconosciuti”.
Se però devo dire che mi coinvolge così tanto da spingermi a prendere ispirazione direi Gianni Berengo Gardin.

 

Che cosa consiglierebbe ad un fotografo emergente interessato ad una carriera da professionista?

Foto di G. Fortuna

G.F. – Passione e voglia di mettersi in gioco sempre, è l’unico modo per affrontare una professione come questa senza avere inconvenienti.
In conclusione, Gianfranco Fortuna, porta avanti la sua carriera grazie ad una grande passione che lo spinge oltre i limiti della sua vera professione.

 

Dopo questa intervista, ci sentiamo ancora più legate al mondo della fotografia: le sue parole, sincere e spontanee, ci hanno spronato a seguire questa passione e a vederla non più come un semplice hobby ma come un possibile futuro sbocco lavorativo.

 

Sfogliando le foto di Gianfranco Fortuna abbiamo notato un gran numero di immagini rappresentanti coppie innamorate, immortalate in un momento intimo, dove il mondo sembra passare in secondo piano.

L’amore corrisposto è quindi il tema principale dei suoi scatti, al suo opposto ci sono le opere più famose di Gian Lorenzo Bernini del quale abbiamo visitato la mostra alla Galleria Borghese (leggi la recensione)

 

In questo articolo abbiamo inserito gli scatti, di amori corrisposti, che ci hanno colpito di più, tratti dalla mostra intitolata “Life is beautiful” di Gianfranco Fortuna.

 

 

Intervista a cura di: Giorgia Fiori, Miriam Koleilat, Giulia Maggi, Martina Pastena e Elena Possidoni.

 

Liceo Statale I. Kant