Inferno Dantesco – Un viaggio tra arte e letteratura
TRIUMPHS AND LAMENTS
Il nostro viaggio inizia al MAXXI con i bozzetti di “Triumphs and Laments”, opera di William Kentridge[1] che troviamo realizzata a Piazza Tevere a Roma, tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini. Il fregio si estende per una lunghezza di circa 500 m ed è ottenuto mediante la pulizia selettiva della patina biologica accumulata nel tempo sul travertino dei muraglioni. L’opera ripercorre attraverso immagini, i miti, le vittorie e le sconfitte più celebri della città eterna e non solo. Tra essi ci hanno colpito particolarmente la lupa scheletrica, Apollo e Dafne, Remo morto, l’arrivo dei migranti africani a Lampedusa e Giordano Bruno.
- LUPA SCHELETRICA – Un omaggio alla Divina Commedia di Dante. Una delle tre fiere dal Canto I dell’Inferno, rappresenta l’incontinenza e la mancanza di autocontrollo.
- REMO MORTO – Il corpo di Remo steso a terra, ucciso dal fratello Romolo.
- L’ARRIVO DEI MIGRANTI AFRICANI A LAMPEDUSA – E’ un fatto realmente accaduto nell’agosto del 2008 quando 355 migranti africani sbarcarono sull’isola di Lampedusa.
- APOLLO E DAFNE – Scultura del Bernini che prende spunto dal mito di Apollo e Dafne, colti nel momento in cui il primo raggiunge la sua amata che si sta trasformando in alloro per sfuggire al pressante corteggiamento del Dio.
- GIORDANO BRUNO – Il filosofo arso vivo a Campo de’Fiori il 17 febbraio 1600 per la sua presunta eresia.
IL RATTO DI PROSERPINA
Il percorso continua poi all’interno della Galleria Borghese di Roma, dove possiamo ammirare Il ratto di Proserpina (1621-1622), un’opera in marmo bianco realizzata da Gian Lorenzo Bernini[2]. Essa rappresenta il rapimento di Proserpina, figlia della dea della Terra, ad opera di Pluto, custode degli Inferi, che ne era innamorato. La coppia viene colta proprio nel culmine della scena, con Pluto che afferra Proserpina per trascinarla sottoterra nel suo regno.
INFERNO DANTESCO
Nel cammino che ci ha portati alla scoperta di queste opere, siamo approdati ad in un immaginario inferno dantesco in cui le statue di Bernini e le sopracitate figure di Kentridge corrispondono ai personaggi della celebre opera di Dante.
Alcuni riferimenti sono intenzionali: ad esempio, la lupa scheletrica del fregio di Kentridge nasce precisamente come omaggio alla Divina Commedia. Nello specifico corrisponde ad una delle tre fiere del I canto dell’Inferno, quella dell’Incontinenza.
Nell’opera di Kentridge, la sagoma di Giordano Bruno ricorda, nelle sembianze, quella di Virgilio; la figura di Remo steso a terra rimanda ai numerosi svenimenti di Dante nel corso della sua discesa all’ Inferno; il barcone dei profughi ci rievoca la barca di Caronte che trasportava le anime perdute; Apollo e Dafne – sia in Bernini che in Kentridge – richiamano i morti suicidi i cui corpi venivano tramutati in alberi proprio come accade a Dafne. Infine, nella statua del ratto di Proserpina, realizzata anch’essa da Bernini, Pluto (o Ade) il custode dell’inferno, ci fa pensare a Lucifero che nella Divina Commedia ne occupa il punto più profondo.
Questa è solo una delle numerose chiavi di lettura che l’osservatore potrebbe attribuire a queste opere. Qual è la vostra?
Chiara Puliga, Cecilia Riggio, Carlotta Proietti, Camilla Toscano, Melissa Salvati, Anna Cinque, Sofia Bednarchuk, Kristina Shemerda, Martina Maiani, Luna Luzi, Giulia Simonelli e Chiara Mazzoni.
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[1] WILLIAM KENTRIDGE
William Kentridge (1955) è un artista sudafricano conosciuto per i suoi disegni e le sue incisioni. E’ famoso in particolar modo per i suoi film di animazione, creati con disegni a carboncino. Inoltre scolpisce e lavora con stampe, libri e collage.
[2] GIANLORENZO BERNINI
Giovan Lorenzo Bernini (1598-1680) è scultore, urbanista, architetto, pittore, scenografo e commediografo, personaggio di rilievo della cultura barocca.