Studiare o Lavorare? Questo è il dilemma!
Come conciliare lavoro e studio? Questo è ciò che ci siamo chiesti noi, cinque ragazzi del Liceo Linguistico Immanuel Kant di Roma, durante la nostra esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro.
Abbiamo sempre pensato che unire studio e lavoro, fosse quasi impossibile.
A questo proposito, abbiamo chiesto a Sharon Carullo, una ragazza di 26 anni nata a Chieti, trasferitasi a Roma per studiare Storia dell’Arte, di raccontarci della sua esperienza.
Sappiamo che sta studiando, si occupa di altro al momento?
S.C. – Al momento sto collaborando con una nuova galleria nel centro di Roma, Musia living & art, composta da diversi ambienti in cui convive l’arte (mostre temporanee) e “l’arte del cibo” (Ristorante e Wine bar).
Nello specifico mi occupo di accoglienza ed interpretazione della collezione esposta al pubblico.
Inoltre da Maggio scorso mi sono occupata dello studio e della ricerca delle opere della collezione (ore ed ore passate in archivi e biblioteche).
Ha mai fatto altri lavori, ad esempio per necessità economica? E come fa a conciliare studio e lavoro?
S.C. – Sono una studentessa fuori sede, quindi ho sempre cercato di darmi da fare con lavori part-time (vendita e promozione biglietti per un teatro) per aiutare i miei genitori nelle spese ordinarie. Condivido casa con altre ragazze ed oltre a conciliare studio e lavoro, devo riuscire a conciliare la collaborazione con loro e le varie incombenze della routine casalinga.
Come ho fatto? Non ho fatto niente di speciale: semplicemente bisogna organizzarsi la giornata, incastrare i vari impegni e sperare che tutti gli sforzi fatti in questi anni vengano riconosciuti in futuro.
Durante il suo approccio al mondo del lavoro, ha incontrato ostacoli? Se sì, come li ha superati?
S.C. – Gli sbocchi professionali dopo la laurea in Storia dell’arte sono molti: dalla ricerca scientifica all’attività ministeriale o con altri enti pubblici, passando dall’insegnamento e dal lavoro in gallerie e musei, dove si può lavorare come guide o nei servizi educativi, ecc.
Purtroppo come molti altri settori professionali non è facile accedervi, alcune volte bisogna aspettare concorsi ministeriali, altre volte che l’azienda o l’ente abbia bisogno di personale.
Ma nonostante ci troviamo in una città come Roma, ricca di Beni culturali, non tutti sono disponibili ad assumere giovani laureati perché si preferisce sempre chi ha già un esperienza significativa alle spalle.
È una carriera lunga, più titoli di studio acquisisci (doppia Laurea, master, conoscenze linguistiche diverse dall’italiano, scuole di specializzazione ecc.) e più puoi sperare di essere presa: ovviamente bisogna essere molto preparati.
Al giorno d’oggi ci sono poche offerte e molte richieste e queste sono incastrate in un circuito chiuso. Però non bisogna rassegnarsi, è difficile ma non impossibile: c’è bisogno di perseveranza, tenacia e perché no, anche un po’ di fortuna. Personalmente non ho incontrato ostacoli specifici, alcune volte però la richiesta dell’inglese era fondamentale, ringrazio l’Università La Sapienza per la possibilità di Stage curriculari con i quali ci si inizia ad avvicinare in maniera pratica al mondo del lavoro.
Quali obiettivi si è prefissata per il futuro?
S.C. – Non vedo l’ora di completare il percorso di Laurea Magistrale cosicché riesca a compiere un viaggio di qualche mese per scoprire e conoscere molti musei, opere, monumenti e chiese lontane dalla mia nazione, partendo dagli Stati Uniti.
Una volta tornata spero di continuare a collaborare con MAXXI A[R]T WORK, con la galleria Musia living & art e soprattutto di iniziare un Master sulla Didattica Museale. Sarebbe davvero gratificante riuscire ad occuparsi di valorizzazione ed educazione all’interno di un importante museo nel mondo, chissà!
Grazie a Sharon Carullo abbiamo compreso come sia possibile, con entusiasmo e volontà d’animo, coniugare l’essere studente all’essere lavoratore.
Speriamo che quando toccherà a noi, saremo capaci di gestire il nostro tempo e, attraverso l’impegno, di trovare opportunità del lavoro ideale.
Intervista a cura di: Francesca Corrias, Eleonora Della Prugna, Lorenzo Polverari, Matilde Piazza e Alice Musone.