Sulle tracce di Maria Lai – Scheda
Sulle tracce di Maria Lai
di Maddalena Bregani, Italia 2019, 56’
Consulenza scientifica: Davide Mariani.
Documentario inedito
Il film ricostruisce con cura e sensualità tattile e ottica il percorso e il lascito di una figura unica di donna e artista: dalla svolta degli anni Sessanta coi “Telai”, le “Tele cucite”, i “Pani”, le “Scritture”, all’azione collettiva realizzata con i cittadini di Ulassai nel 1981 (“Legarsi alla montagna”), che anticipa di un decennio l’arte relazionale, una delle principali correnti artistiche della fine del Novecento.
I materiali di repertorio e i paesaggi integrano il coro di testimonianze di amici, collaboratori, artisti, critici con la stessa misteriosa serenità della voce dell’artista.
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LE RECENSIONI
di Alessandro Colaiuda, Olivia Cattivera, Sara Luce Cruciani, Eleonora Milani, Madalina Arsene, Francesca Tarquini (Istituto Amedeo D’Aosta, L’Aquila)
Chi era Maria Lai?
Maria Lai era una donna e un artista degli anni Sessanta nata a Ulassai in Sardegna la quale realizzava le sue opere con cura e soprattutto in maniera unica utilizzando i “Telai”, i “Pani”, le “Tele cucite” e “le Scritture”.
Nel docufilm vengono mostrate le opere dell’artista come il “Lavatoio”, le “Capre cucite” “La strada del rito”, “La Scarpata”, “Il gioco del volo dell’oca”, “La lavagna”, “Il muro del groviglio”, “La casa delle inquietudini”, i “Libretti murati”, “Pastorello mattiniero con capretta”, “Fiabe intrecciate”.
Nella realizzazione di alcune di queste opere partecipano entusiasti anche alcuni amici ed abitanti di Ulassai, paese natale di Maria Lai; la visione delle opere è accompagnata da una melodia particolarmente efficace perché riesce ad esprimere quasi gli stessi sentimenti che l’opera trasmette.
Questo filmato è adatto, soprattutto agli amanti dell’arte, in particolare quella moderna.
Il documentario è stato scritto e diretto da Maddalena Bregani, realizzato con la partecipazione degli amici di Maria Lai che hanno lasciato alcune dichiarazioni sull’artista; e con la partecipazione del Museo MAXXI (Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo) di Roma.
di Gianluca Galdenzi (Liceo Statale F. Vivona, Roma)
Nel documentario, Maddalena Bregani investiga su Maria Lai, andando alla ricerca, per l’appunto, delle “tracce” che ha lasciato nel panorama dell’arte contemporanea.
Come un vero investigatore alla ricerca della verità; la regista intervista i parenti, gli amici e le persone con cui ha lavorato, ripercorre le tappe della vita e i luoghi di Maria Lai.
Ed è proprio il luogo a rilasciare la deposizione più importante per la ricostruzione del profilo dell’artista: l’entroterra sardo, il vero protagonista del documentario!
Perchè era la Lai stessa ad essere intrisa della cultura sarda, per lei musa ispiratrice prima e soggetto dell’opera poi, ma anche “croce e delizia”, gabbia claustrofobica da cui fuggire ma allo stesso tempo radice fertile da cui trarre nutrimento.
Tuttavia il documentario non si propone soltanto come il ritratto, piuttosto analitico, di una donna e di un’artista ma anche, e più vigorosamente, come un repertorio di immagini belle, di panorami mediterranei mozzafiato, di musiche appassionate della tradizione sarda che, oltre a rallentare la narrazione, conferiscono alla pellicola un’equilibrata commistione tra l’elemento scientifico, di ricerca e quello dilettevole.
di Alessio Cosma e Elisa D’Innocenzo (Liceo Statale A. Caravillani, Roma)
Il documentario “Sulle tracce di Maria Lai” tratta del vissuto e delle eccezionali creazioni di questa grande artista del Novecento nata ad Ulassai nel 1919.
Sin da piccola, Maria Lai manifesta la sua vocazione artistica, che con il passare degli anni maturerà e sfocerà con l’idealizzazione di opere che pervadono l’osservatore sia visivamente che con il tatto.
Fa uso di materiali e tecniche d’ogni genere, avvalendosi d’oggetti legati alla vita quotidiana ed al lavoro domestico e femminile.
Dal pane ai telai, i libri cuciti, i ricami, lavora ceramica e terracotta, inventando fiabe che si ispirano alle tradizioni della sua terra, la Sardegna.
Si occuperà, a partire dagli anni Ottanta, di interventi paesaggistici, in particolare l’azione “Legarsi alla Montagna” nella quale tutte le case del suo paese d’origine e le montagne circostanti furono legate con un nastro azzurro.
Nonostante non fosse comune che le donne si occupassero d’arte, Maria Lai non fu certamente agevolata ma con la sua ammirevole forza di volontà si affermò con notevole decisione in tutto il mondo.
di Erika Vaccarella, Cristina Butnariu, Giulia Pia D’Onofrio e Marco Savelloni (Liceo Statale A. Caravillani, Roma)
Il film documentario “Sulle tracce di Maria Lai”, con regia di di Maddalena Bregani (Italia 2019) e consulenza scientifica di Davide Mariani è un interessante mix di testimonianze di esperti, amici e familiari,che include anche brevi testimonianze narrate dalla voce della stessa Maria Lai.
Il documentario non solo mostra le opere realizzate dall’artista, spiegando la sua filosofia e i suoi ideali, ma riesce anche a coinvolgere lo spettatore in aspetti più intimi della vita della pittrice, mostrandoci le sue fonti di ispirazione e preziosi frammenti di vita quotidiana, svelando tramite le varie testimonianze diverse sfaccettature della sua personalità.
Inoltre l’opera cinematografica riesce a far comprendere il grandissimo impatto che questa grande donna ha avuto nella storia dell’arte, ma anche nel cuore delle persone che l’hanno conosciuta, soprattutto in quello degli abitanti del suo paese natale, Ulassai, che continuano a onorare la sua memoria.
Una narrazione diretta e scorrevole che ammalia lo spettatore a tal punto da non permettergli di distogliere lo sguardo dallo schermo per l’intera durata del documentario, pur di non perdere neanche un secondo della magia che esso regala.
di Giorgio Compagnoni e Daniel Restrivera (Liceo Statale A. Caravillani, Roma)
“Sulle tracce di Maria Lai” ricostruisce, con cura e sensibilità visiva e tattile, le opere che l’artista ha realizzato durante la sua vita.
Figura unica di donna e artista che negli anni ha avuto dei progressi artistici come con i Telai, le Tele cucite, i Pani, le Scritture.
Nel tempo ha coinvolto anche la popolazione di Ulassai, il suo paese di origine in Sardegna nel 1981 (“Legarsi alla montagna”), che anticipa di un decennio l’arte Relazionale, una delle principali correnti artistiche della fine del Novecento.
I materiali di repertorio e i paesaggi integrano le testimonianze di amici, collaboratori, artisti, critici con la stessa misteriosa serenità della voce dell’artista.
In occasione del centenario della nascita, il MAXXI dedica una grande mostra a Maria Lai (1919-2013), artista italiana contemporanea, i cui lavori sono stati recentemente esposti a Documenta 14 e alla Biennale di Venezia 2017.Maria Lai ha saputo nella sua creatività coniugare arte relazionale, ed un linguaggio capace di unire sensibilità e tradizioni locali del suo paese di origine Ulassai e globali di altri paesi dove l’artista ha esportato il suo modo di fare arte.
Da sottolineare, il suo interesse per la poesia, il linguaggio e la parola; la vocazione pedagogica del “tenere per mano”.
Non una classica retrospettiva, ma piuttosto un racconto che non si attiene a vincoli puramente cronologici e asseconda un percorso biografico e artistico peculiare.
di Luba Bakuradze, Adelasia Maselli e Elisa Maria Tomei (Liceo Statale A. Caravillani, Roma)
Grazie a “Sulle tracce di Maria Lai”, documentario di Maddalena Bregani, si percepisce perfettamente lo spirito ribelle di un’artista, innovatrice e, al tempo stesso, legata alla tradizione.
Le testimonianze di amici, collaboratori, artisti, critici, narrano la sua storia, sottolineando la sua estrema indipendenza e originalità, nell’arte e nella vita.
Ciò che mi ha colpito di più è l’autenticità, sua e della sua arte che, anticipatrice , la rende immortale nel panorama artistico mondiale.
di Elena Caponera e Camilla Sofia Carboni (Liceo Statale A. Caravillani, Roma)
Maria Lai, nata a Ulassai nel 1919,è un’artista sarda che reinterpreta l’antica arte della tessitura.
È una donna legata alla sua terra d’origine, quindi alla sua tradizione, al suo paesaggio e alle sue leggende, ed è su questo legame che si basa la sua arte.
Molte sue opere mostrano il quotidiano lavoro femminile come: il telaio tradizionale installato nel lavatoio di Ulassai o la lavorazione del pane, con cui lei si divertiva dando forme diverse all’impasto.
Le sue opere, a parer mio, sono molto interessanti, in quanto riescano a trasportarti nel suo mondo e nella tradizione del suo paese, anche semplicemente analizzando i semplici materiali che utilizza, come anche nei suoi libri cuciti, a cui affida al filo il compito di ricucire gli abissi creati dall’incomunicabilità dell’uomo.
Ha creato opere non scontate,c he fanno parte dell’arte contemporanea e che mostrano principalmente i passatempi e la storia di un’epoca diversa dalla nostra.
di Pauls Martins Evertovskis, Megan Sabrina Vasquez Ardian e Chiara Zoccali (Liceo Statale A. Caravillani, Roma)
“Sulle tracce di Maria Lai” è un documentario molto interessante, che racconta un vissuto intenso.
Maria Lai una donna con un carattere forte che riesce a raggiungere la sua metà, l’arte.
Studiando molto, facendo tante ricerche, l’artista sarda voleva trasmettere delle emozioni a chi ammirava le sue opere.
Lei, con una visione attenta e una dolcezza disarmante, realizza veri capolavori in cui riesce a coinvolgere l’intero paese, cercava tutto ciò che è universale, con una personalità fuori dagli schemi suscitando entusiasmo e curiosità, cercando di unire l’arte con il quotidiano che la rendeva viva.
Una mente così creativa è riuscita a tenere in vita la sua arte.
Mi ha fatto più che piacere guardare il documentario di Maddalena Bregani, non essendo abituata a questo genere, posso assicurare che non è per niente noioso ma incuriosisce lo spettatore proprio perché Maria Lai era una donna creativa, sempre pronta a proporre idee nuove.