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Educare all'Arte - MAXXI A[R]T WORK
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Educare all’Arte

Lo studio di Rebecca Colombo dedicato al PCTO del MAXXI

 

 

Educare all’Arte – Il valore dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento, il caso: MAXXI A[R]T WORK” è il titolo della tesi di Rebecca Colombo, studentessa del Corso di Laurea triennale in Conservazione e Gestione dei Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

La tesi è stata discussa, relatrice dello studio è la Prof.ssa Monica Calcagno, a luglio 2020.

 

Lo studio di Rebecca Colombo ha preso in esame sia l’edizione romana che aquilana di MAXXI A[R]T WORK nonché le esperienza extra MAXXI, ovvero i workshop ideato per la cattedra di Storia della Fotografia della Sapienza, il PCTO per lo Spazio Attivo di Zagarolo di Lazio Innova e, per finire, il laboratorio per l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

 

Per concludere Colombo ha preso in esame anche l’edizione speciale Extra Doc School, dedicata al cinema, grazie al Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da MiBACT e MIUR, in collaborazione con Fondazione Cinema per Roma.

 

A lei il compito di raccontare il suo studio.


 

Durante il mio tirocinio presso la Fondazione MAXXI ho avuto modo di approfondire la realtà educativa museale.

Ho collaborato infatti al progetto “MAXXI A[R]T WORK- Sperimenta e condividi le professioni della cultura” un percorso per le competenze trasversali e l’orientamento ideato da Giulia Masini e Federico Borzelli.

 

 

Federico Borzelli e Giulia Masini mi hanno accolta e istruita, ho amato da subito il progetto, che mi ha dato la possibilità di lavorare a stretto contatto con i giovani e trasmettergli in parte la mia passione per l’arte contemporanea.

In particolare ho partecipato a due edizioni, una delle quali si è svolta all’Aquila (il progetto vede la Collaborazione della Camera di Commercio).

Accade spesso infatti che sia il team di MAXXI A[R]T WORK a spostarsi e di conseguenza il progetto viene personalizzato a seconda del luogo e il pubblico che vi partecipa.

 

Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalle idee dei ragazzi, il volersi mettere in gioco e scoprire ma purtroppo mi sono anche resa conto che per molti la realtà museale è una zona grigia.

Ma questo progetto nasce proprio per loro, per educarli e renderli consapevoli del loro patrimonio, renderli partecipi e farli sentire parte di qualcosa che gli appartiene.

 

Andando avanti nel mio percorso ho visto i ragazzi cambiare, i loro feedback positivi i contatti mantenuti e ho iniziato a riflettere sulle potenzialità di MAXXI A[R]T WORK.

Ho quindi deciso di intraprendere una ricerca, su cui ho sviluppato la mia tesi di laurea triennale, seguita dalla Prof.ssa Monica Calcagno, docente di Management presso l’Università Ca’Foscari di Venezia.

 

La ricerca intende dimostrare la replicabilità del progetto MAXXI A[R]T WORK analizzando al contempo il contesto delle fondazioni d’arte contemporanea che hanno ospitato o meno dei PCTO, riportando le loro esperienze e i risultati in termini di gradimento e aumento dell’audience di riferimento.

 

Dallo studio “Le Organizzazioni private dell’arte contemporanea in Italia. Ruoli, funzioni e attività”, realizzato su iniziativa congiunta del Comitato Fondazioni Arte Contemporanea, dell’Associazione Civita e di Intesa Sanpaolo, risulta infatti che solo il 46% delle fondazioni di arte contemporanea, aderisce ai PCTO.

 

Questo avviene, come spiega Alfredo Valeri, Head of Research and Cultural Planner presso l’Associazione Civita, poiché spesso le fondazioni non possiedono le risorse umane adatte o chi si possa occupare dell’organizzazione esterna concernente ad esempio l’attivazione delle convenzioni, optando infine per le attività di tirocinio.

MAXXI A[R]T WORK va incontro proprio a queste realtà, mettendo a disposizione un team di esperti, tempo ed esperienza ma allo stesso tempo tenendo conto delle origini e identità della struttura in cui vengono ospitati.

 

Coloro che hanno adottato invece ormai da qualche anno i PCTO, dichiarano che funzionano e i risultati sono evidenti.

 

I ragazzi si appassionano, spesso tornano e portano con sé amici e familiari, partecipano a nuove iniziative e rimangono in contatto grazie anche all’utilizzo dei social.

 

Obiettivi non affatto banali essendo il pubblico di riferimento dei PCTO compreso in una fascia d’età tra i 15 e i 18 anni; attrarre l’attenzione di questi ragazzi e mantenerla nonostante i continui input che ricevono è da considerarsi un goal aziendale.

 

 

A conferma del fatto che MAXXI A[R]T WORK si adatta a qualsiasi contesto o situazione, mentre scrivevo la mia tesi, è scoppiata la pandemia da COVID-19 a cui il team ha saputo reagire prontamente, offrendo ai ragazzi un servizio di PCTO a distanza, “Extra Doc School, che ha avuto una forte risposta in termini di adesione e ha permesso agli studenti di rimanere in contatto con la realtà museale, d’interagire con essa ma anche con i propri compagni in un contesto di creatività.

 

 

Si prospetta per il progetto un futuro anche al di fuori della nazione italiana con dei veri e propri scambi culturali anche a livello europeo.

Definito uno dei migliori percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro e confrontato con i modelli olandesi, grazie alle dimostrate caratteristiche di replicabilità si presta come format esportabile.

 

 

Rebecca Colombo

 

 

 

 

 

 

Museo MAXXI
Federico Borzelli

Marketing territoriale e Formazione per il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.