L’Alternanza, a mia immagine e somiglianza
Gli studenti dell’Asisium e del Pasteur progettano la loro alternanza scuola lavoro ideale
“Cosa vuoi fare da grande?”
A bruciapelo abbiamo rivolto la fatidica domanda agli studenti del terzo anno del Liceo Statale Louis Pasteur e del quinto anno dell’Istituto Asisium.
A pensarci bene, per loro, non è stata di certo la prima volta.
Chi di noi non ha dovuto rispondere quando alle elementari la maestra ci ha chiesto di scrivere un tema così intitolato?
Se da piccoli la fantasia ci porta a rispondere in modo poco razionale (faccia un passo avanti chi, all’epoca, ha risposto astronauta, ballerina, pompiere, pilota di F1, ecc.) ma una volta al liceo, riuscire a darsi e a dare una risposta verosimile diventa più complicato. Il dubbio amletico attanaglia i più.
Così è stato per i “nostri” ragazzi. Dopo un momento di imbarazzo, qualcuno ha timidamente alzato la mano e chi ha risposto medico, chi avvocato, chi personal trainer, chi truccatore, chi cuoco, chi giornalista sportivo…
È stato così che abbiamo deciso di far proporre proprio a loro un’ipotesi di alternanza scuola lavoro il più possibile consona al loro progetto di vita professionale.
Abbiamo teso la mano con l’obiettivo di sentire la loro voce.
Gli studenti hanno chiuso gli occhi e hanno immaginato il loro futuro, proprio come i protagonisti del documentario “If I close my eyes” di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi.
Sono venuti alla luce i sogni di un futuro prossimo, imminente e pieno di speranze.
Con il supporto di tre tutor universitari (che, insieme a noi, hanno seguito e monitorano il lavoro degli studenti), abbiamo accompagnato passo dopo passo i ragazzi, seguendo le linee guida indicate dal MIUR, con l’obiettivo primario di mettere nelle loro mani uno strumento tanto utile quanto indispensabile.
In un mondo ideale, il timone dell’alternanza scuola lavoro dovrebbe essere condiviso tra docenti e studenti e non sempre è così. È pur vero che la fase sperimentale è ancora in corso ed è quindi possibile indicare una possibile rotta ideale.
Così impostato, il lavoro ha portato alla stesura di progetti prima ideati, quindi discussi e poi stesi da gruppi di lavoro basati sul comune denominatore dell’interesse nei confronti di specifiche professioni o di ambiti lavorativi.
Eureka! Dopo tre giorni di duro lavoro siamo arrivati alla stesura di nove progetti che possono essere format utili per le scuole di tutta la penisola e che, strutturati secondo le diverse esigenze (di indirizzo scolastico e delle diverse realtà lavorative presenti sul territorio) posso diventare esperienze proficue sia per gli studenti che per le aziende.
Futuri giornalisti sportivi (Daily_Goal), futuri medici (MedicAlternanza), futuri fisioterapisti (Imparare con lo Sport), futuri avvocati (Ius (@) Work), futuri musicisti (Tempo di fa-re), futuri animatori di cartoni animati (DraWork), futuri architetti (ProjectArcht), futuri addetti ai lavori del mondo dello spettacolo (Obiettivo a fuoco), futuri ingegneri (Un grande passo per l’ingegneria), futuri organizzatori di eventi musicali (Up and Coming) sappiate che c’è un’alternanza pensata proprio per voi, da studenti come voi.
Senza dimenticare che, dopo aver conosciuto i professionisti e gli addetti ai lavori dei Beni culturali – grazie agli incontri previsti dal programma di MAXXI A[R]T WORK – e quindi provato ad allestire una mostra, interpretato le opere delle mostre del Museo nazionale delle arti del XXI secolo prendendo spunto dal documentario “If I close my eyes”, visitato la mostra “African Mothers. Gulu, Uganda: viaggio fotografico di Mimmo Frassineti” alla sede centrale delle Biblioteche di Roma e la mostra “Ti racconto la mia storia. Bambini in fuga in America Latina” al Museo delle Mura, alla stessa domanda, molti studenti hanno risposto: curatore, allestitore, pubblicitario, ufficio stampa, grafico ed è venuto spontaneo per molti di loro concentrarsi su quanto hanno imparato e sperimentato durante MAXXI A[R]T WORK.
Grazie a MAXXI A[R]T WORK, l’arte, l’architettura, la fotografia, il design e tutte le professioni previste dal fantastico mondo della cultura sono diventate un possibile (e decifrabile) sbocco lavorativo per un nutrito gruppo di studenti.
E’ stato il loro progetto ideale, senza se e senza ma.
Un ringraziamento speciale va a tutti gli addetti ai lavori che hanno preso parte al progetto mettendo a disposizione la loro professionalità ed esperienza.
Da parte di tutti noi (studenti inclusi) un grazie di cuore va a: Fabio Glielmi, Simona Antonacci (MAXXI Architettura), Riccardo Venturi, Stefania Vannini (MAXXI Architettura), Gianfranco Fortuna, l’agenzia Majakovskij Comunicazione, Guillermo Luna, Silvia Strada (Agenzia Nazionale per i Giovani), Claudio Novembre (Torno Subito), Federico Fossi e Yasmine Mittendorff (UNHCR) e Gianluca Fiore.
Un grazie particolare, infine, alle tre studentesse che hanno messo a disposizione il loro tempo ed il loro impegno in questo progetto: Maria Teresa Cafarelli, Sharon Carullo e Susanna Correrella.