Le metamorfosi per l’amore
Apollo e Dafne, Eco e Narciso, miti a confronto
Che Cosa accomuna Dafne ad Eco?
Sicuramente è il tema della metamorfosi che colpisce le due Ninfe, trasformando Dafne in una pianta di alloro ed Eco in una roccia.
Il mito di “Apollo e Dafne” è il tema trattato dall’artista Lorenzo Bernini con un gruppo scultoreo che si trova alla Galleria Borghese di Roma, l’opera è circondata da altri capolavori della collezione del cardinale Scipione Caffarelli-Borghese.
I particolari della magnifica statua di marmo bianco lascia a bocca aperta chi la osserva e provoca sensazioni ineguagliabili mentre la si ammira, girandogli attorno.
Il mito della metamorfosi di Eco si può ammirare anche nell’opera “Eco nel vuoto” di Giulio Paolini, conservata a Gallerie di Palazzo Barberini, in occasione della mostra “Eco e Narciso”.
L’istallazione di Paolini mostra una metamorfosi già completata, un grande masso è al centro dalla Sala Ovale, subito sopra pende a testa in giù la figura di Eco. Si prova uno straniante senso di quiete.
Se Dafne chiede l’intervento del padre Peneo per salvarsi dalle mire di Apollo, la ninfa Eco rifiutata da Narciso, troppo vanitoso per ricambiare il suo amore, non può far altro che consumarsi nel dolore e diventando infine parte della foresta.
La sua voce vivrà in eterno come eco.
Eco e Narciso sono esattamente come Apollo e Dafne: due ragazzi che si trovano ad affrontare un amore non corrisposto, ed è proprio di questo amore che i due innamorati diventeranno vittime.
Oggigiorno, troppo spesso, i ragazzi sentono il bisogno di adattarsi agli standard imposti da una società che tende alla omologazione. Tutto questo ci costringe ad adattarsi alle esigenze degli altri, rinnegando le proprie, con l’obiettivo di sentirsi integrati ed avere così una vita, apparentemente, più facile.
Questo ci porta alla domanda: scegliamo noi di cambiare o siamo costretti a farlo?
Il nostro bisogno di vivere in una comunità ci spinge anche a cercare ostinatamente di essere accettati dagli altri e, spesso e volentieri, per farlo abbiamo bisogno di cambiare (ma non sempre in meglio).
Questo è ciò che porta la massa ad omologarsi e a comportarsi nello stesso modo. Addirittura in una società capitalistica si arriva ad avere tutti gli stessi desideri e le stesse aspirazioni.
Questo atteggiamento usato per integrarsi rischia alla lunga di far perdere la propria identità, nascosta da una maschera che molti non tolgono mai. Per questa ragione si è creata in alcuni la paura nei confronti di questo fenomeno fino ad arrivare a una visione distopica del mondo.
Come sappiamo dal mito di Narciso, anche quest’ultimo verrà punito per quanto accadde ad Eco.
Gli dei lo fanno innamorare di sé stesso al punto che, quando per la prima volta vede il suo riflesso nell’acqua, ne rimane impressionato tanto da affogarsi.
Ovvio l’accostamento tra l’opera di Paolini e il “Narciso” di Caravaggio, sempre nella Sala Ovale di Palazzo Barberini. Il quadro dipinto da Michelangelo Merisi da Caravaggio immortala il giovane nel momento in cui scopre la sua immagine nello specchio d’acqua e quindi si innamora, poco prima della sua morte.
Articolo a cura di: Vladislav Nicolò Bragadin, Pietro Maria Boni, Federico Pinto Folicaldi, Guglielmo Cricchi Maoli, Lorenzo Caterinozzi, Federico Brancato, Niccolò Impallomeni, Giulio Vaccari e Guido Porru.