Uno contro tutti
L’amara attualità de “Un nemico del popolo” di Ibsen al Teatro Argentina di Roma
Siamo di nuovo in prima fila al Teatro Argentina, grazie all’accordo tra MAXXI A[R]T WORK e Teatro di Roma e così i “nostri” ragazzi vestono i panni di giornalisti alle prese con l’ultimo spettacolo di Massimo Popolizio.
Tratto da testo di Henrik Ibsen, scritto nel 1882, “Un nemico del popolo” stupisce Swami Avila Ciccone, Dafne Maria Cemin e Tito Teofilatto per l’attualità dei temi affrontati.
Il potere, la corruzione, la speculazione, la stampa ma soprattutto il plagio operato da chi governa e il relativo ottuso populismo sono i temi che il regista genovese affronta in questo dramma in scena fino al 28 aprile.
La recensione di Dafne Maria Cemin:
Un nemico del popolo: tra corruzione e verita’
Un nemico del popolo di Henrik Ibsen è il nuovo spettacolo in
scena al teatro Argentina dal 20 marzo al 28 aprile.
È uno spettacolo con il quale Massimo Popolizio, grazie ad un testo particolarmente attuale, indaga sulle più grandi contraddizioni della nostra società, come per esempio la corruzione, i media e il rapporto tra l’opinione pubblica della maggioranza e il potere.
Con spietata schiettezza, “Un nemico del popolo” racconta il rischio che ogni società democratica corre quando chi la guida, ed è sostenuto dall’appoggio della maggioranza, è corrotto. Con una scenografia minimalista e dei costumi ben curati, i personaggi si relazionano tra di loro con un linguaggio semplice, diretto e contemporaneo.
Uno spettacolo che alla fine ti lascia pieno di riflessioni sul mondo in cui viviamo e sulle persone che ci comandano, secondo me, è uno spettacolo assolutamente da non perdere.
La recensione di Swami Avila Ciccone:
La voce della minoranza, la maggioranza del popolo
È sempre bello andare a teatro e questa volta grazie a MAXXI A[R]T WORK ho avuto il piacere di assistere allo spettacolo ‘Un Nemico del Popolo’, di Massimo Popolizio al Teatro Argentina di Roma, tratto dal dramma di Henrik Ibsen.
Il Dottor Stockmann è un cittadino a cui sta a cuore la salute e il benessere dei cittadini, caratteristica la quale non possiedono il fratello Peter Stockmann, sindaco della città, e la redazione de ‘La Voce del Popolo’.
Il sindaco è un abile manipolatore e insabbiatore e non perde occasione per denigrare il fratello e il suo rapporto sulle note acque termali, da sempre un incentivo economico della città.
La scoperta del dottore è preoccupante: le acque sono inquinate, piene di batteri e di sostanze organiche in decomposizione.
A vincere però, non sarà la giustizia, ma il potere di chi ha il consenso in mano.
La sceneggiatura è classica, nulla da discutere sulla performance degli attori, bravissima Maria Paiato nelle vesti del sindaco. Molto coinvolgente il monologo di Martin Chishimba che sviluppa la vicenda.
Penso che mai e poi mai Henrik Ibsen avrebbe pensato che quasi due secoli dopo, il suo libro sarebbe stato così estremamente attuale, specialmente in questi mesi, dove le questioni climatiche e ambientali sono all’ordine del giorno. Si va a manifestare, si fanno cortei, si scende in piazza e nel frattempo magari si fuma qualche sigaretta e magari la cicca la si butta per terra.
Penso che mai e poi mai avrebbe pensato che la manipolazione mediatica compromette tutt’oggi la società.
La giovane figlia del dottor Stockmann si è battuta per difendere il padre e dar ” Voce al popolo”, la voce della giustizia e della lealtà, ma la gente stente a crederla perché giovane e apparentemente incosciente, mentre la massa si fa influenzare dai media senza però approfondire il contenuto, d’ altronde come ha detto il Dottore, ” La maggioranza è la forza, ma la minoranza è la ragione ”.
La recensione di Tito Teofilatto:
Forza e ragione
Populismo, democrazia, proprietà.
Ecco le tematiche affrontate dal drammaturgo norvegese Henrick Ibsen nell’ opera “Nemico del popolo” per creare un racconto con caratteristiche spaventosamente attuali.
Alla regia e sulla scena c’è Massimo Popolizio che ci racconta dettagliatamente la storia scritta dall’ autore norvegese, riguardante gli attriti tra due fratelli: il primo sindaco della cittadina, il secondo un distinto medico.
Quest’ ultimo scopre tramite ricerche scientifiche che l’acqua delle terme della cittadina, nonché unica fonte di guadagno per l’intera comunità, sia completamente inquinata e nociva.
Spinto dalla spirito della sua professione è intenzionato a rendere pubblica la notizia danneggiando non solo l’immagine del fratello davanti all’ opinione pubblica ma anche la situazione economica della cittadina a causa dei costi di bonifica.
Fin da subito il dottor Tomas Stockmann si rende conto di come il potere possa manipolare la maggioranza tanto da renderla una autorità incontrastabile. Come dettano le parole dell’ormai rassegnato dottore a seguito di una discussione popolare: “la maggioranza ha la forza, la minoranza ha la ragione”.
L’autore ci fa ragionare sul come la massa possa essere facilmente manovrabile dall’autorità tramite i mezzi di comunicazione e che dunque, questi, servendosi dell’ appoggio della maggioranza, schiaccino miserabilmente l’opposizione che li contrasta.
In più, vuole far riflettere sul fatto che se come dice il dottore “… nel mondo la maggioranza delle persone sono idiote”, possa essere che proprio la maggioranza sia il primo nemico del popolo. Insomma, se vi può interessare un bello spettacolo che metta in luce temi fortemente attuali servendosi di un’ avvincente faccenda popolare, non esitate a prendere i biglietti per la prossima replica!