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Un PCTO che mette in relazione persone e patrimonio - MAXXI A[R]T WORK
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Un PCTO che mette in relazione persone e patrimonio

Sofia Ciancio, studentessa del Corso di laurea al DAMS – Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna scuola di lettere e beni culturali, ha dedicato la sua tesi al PCTO del MAXXI.

 

La tesi di laurea in Organizzazione ed economia dello spettacolo si intitola “Il patrimonio culturale come “voce per una corrispondenza sentimentale nel corpo della società locale”. Il caso MAXXI di L’Aquila.

Il relatore è il professore Matteo Casari.

 

E’ proprio Sofia Ciancio a raccontare il suo studio.

 

 

Nell’avvicinarmi alla stesura della tesi ho proiettato il mio sguardo verso tutto quello che negli anni ho colto dal mio corso di studi: l’arte, la capacità di riconoscerla, valorizzarla e tramandarla. Ho creduto, in un periodo storico come quello che abbiamo vissuto e ancora in parte stiamo vivendo, nell’immenso valore che la cultura porta con sé, convogliando tutta la mia attenzione sul suo ruolo sociale ed economico, troppo spesso sottovalutato.

 

Ho voluto raccontare come un uso “intelligente” della cultura sia in grado di profilare nuovi sviluppi favorevoli alla sopravvivenza e al miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo, in relazione all’ambiente e alla collettività.

 

Il PCTO MAXXI A[R]T WORK ha attirato la mia attenzione: un programma che ha saputo interpretare i bisogni locali, valorizzare il patrimonio culturale, stimolare lo sviluppo dell’offerta culturale e della creatività, suscitare desiderio e curiosità.

 

Grazie all’aiuto di Federico Borzelli, responsabile del PCTO, sono entrata nel vivo della mia ricerca.

Ho scoperto e raccontato quanto il MAXXI A[R]T WORK si sia rivelato una risorsa per il territorio, in particolare per quello aquilano, una ricchezza per i singoli individui e uno strumento utile per invogliare i pubblici memo “abituati” a fruire del patrimonio artistico contemporaneo. Un progetto coinvolgente, che ha saputo dialogare con i ragazzi delle scuole, assumendosi il compito di guidarli verso la capacità di osservare, quindi di apprezzare quanto il territorio concede loro.

Ho intervistato tutor, studenti e insegnanti, empatizzando con loro per comprendere quanto avessero raccolto dall’esperienza di PCTO all’interno del MAXXI.

 

Secondo la docente Roberta Benedetti del Liceo Scientifico Bafile de L’Aquila, il progetto ha fatto sì che i ragazzi del post sisma osservassero “per la prima volta” la loro città; Francesco Capulli, studente, ha ritemuto l’esperienza con il MAXXI A[R]T WORK la migliore che lui abbia svolto in ambito di Alternanza Scuola-Lavoro (ora PCTO), un incentivo alla creatività e un buon modo per avvicinare all’arte contemporanea; infine Sharon Carullo e Susanna Correrella, tutor del progetto, mi hanno raccontato quanto sia sconosciuto il contesto culturale e le professioni che lo popolano per i nostri ragazzi e quanto invece il progetto abbia favorito, oltre all’acquisizione delle competenze trasversali, anche la consapevolezza della sua funzione di dispositivo e di attivatore di dialogo.

 

Concludendo il mio elaborato ho voluto riconoscere al museo MAXXI l’appellativo di “vero e proprio museo” – se si vuole far riferimento alla definizione che l’ICOM conferisce alle istituzioni museali – che ha a restituito alle parole “studio”, “educazione” e “diletto” il loro significato più autentico.

 

di Sofia Ciancio

Museo MAXXI
Federico Borzelli

Marketing territoriale e Formazione per il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo.